Venerdì 17 febbraio ore 20.30
Tiziano Scarpa
Groppi d’Amore nella Scuraglia
Sala Civica Corte Priorato Gandin
via Roma, 19 San Vito di Leguzzano
Trama:
Un paesino dell’Italia centromeridionale sta per trasformarsi in una discarica di rifiuti.
Un paesino dell’Italia centromeridionale sta per trasformarsi in una discarica di rifiuti.
Il sindaco approva, gli abitanti si oppongono.
Durante una manifestazione di piazza, la rivalità fra due uomini innamorati della stessa donna
cambia i destini generali….
cambia i destini generali….
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Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del sud,
descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione.
Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo;immagini che richiamano l’immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti.
Racconto e insieme bestiario, sperimentazione linguistica e filologia dell’archetipo, la Scuraglia narra, in una lingua inventata che allude ai timbri dei vernacoli meridionali, mescolati sapientemente con quelli trecenteschi delle Origini, la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia, sullo sfondo della vicenda che coinvolge il loro paese, che accetta, in cambio di un ripetitore TV, di diventare sede di una discarica di immondizia.
A intervallare la narrazione stanno poi dei siparietti dedicati a un bestiario d’animali e creature, ognuno, beninteso, con il suo personale cahier de doléances, a testimoniare, leopardianamente, la comunanza del dolore: dal surcio pantecano, al cane canaglio al bombo muscario. (da L’Unità, Scarpa e la sua Scuraglia).
Racconto e insieme bestiario, sperimentazione linguistica e filologia dell’archetipo, la Scuraglia narra, in una lingua inventata che allude ai timbri dei vernacoli meridionali, mescolati sapientemente con quelli trecenteschi delle Origini, la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia, sullo sfondo della vicenda che coinvolge il loro paese, che accetta, in cambio di un ripetitore TV, di diventare sede di una discarica di immondizia.
A intervallare la narrazione stanno poi dei siparietti dedicati a un bestiario d’animali e creature, ognuno, beninteso, con il suo personale cahier de doléances, a testimoniare, leopardianamente, la comunanza del dolore: dal surcio pantecano, al cane canaglio al bombo muscario. (da L’Unità, Scarpa e la sua Scuraglia).
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