Museo La Casabianca – impronta culturale https://www.improntaculturale.it la cultura è fatta di cose che ci scambiamo Thu, 09 Feb 2012 17:03:13 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.3.14 il regista Emidio Greco al Museo Casabianca di Malo con Impronta Culturale https://www.improntaculturale.it/2012/01/emidio-greco-al-museo-casabianca-di-malo-con-impronta-culturale/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=emidio-greco-al-museo-casabianca-di-malo-con-impronta-culturale https://www.improntaculturale.it/2012/01/emidio-greco-al-museo-casabianca-di-malo-con-impronta-culturale/#respond Sun, 29 Jan 2012 22:00:06 +0000 http://www.improntaculturale.it/?p=1909

1° APPUNTAMENTO
29 GENNAIO ore 17,30 – 2012 – MUSEO CASABIANCA MALO
In collaborazione con il Museo Casabianca di Malo.

NIENTE DA VEDERE NIENTE DA NASCONDERE
incontro con il regista EMIDIO GRECO proiezione del film sull’opera dell’artista e amico Alighiero Boetti

IL FILM: NIENTE DA VEDERE NIENTE DA NASCONDERE
regia di Emidio Greco – 1978 – 60’ – Film-documento sull’opera dell’artista e amico Alighiero Boetti.
Il film è stato girato nel 1978 in parte nel Museo d’Arte Contemporanea di Basilea e in parte nello studio dell’artista a Roma, piazza Santa Maria in Trastevere. L’andirivieni tra i due luoghi, pubblico e privato, introduce lo spettatore nel mistero dei meccanismi creativi che si compiono poi nelle opere definitive, quelle esposte.
Nel 1978, all’età di 38 anni, Alighiero Boetti era nella piena realizzazione della sua poetica, aveva già affrontato le diverse valenze della sua produzione: il rapporto originario con l’Arte Povera, con il Concettualismo internazionale, nonché il personalissimo dialogo con l’Oriente. Lo stretto rapporto intellettivo tra l’artista e l’amico cineasta ha reso possibile un intenso viaggio interiore. Il film non è un documentario, di cui non possiede il distacco, la finta obiettività o lo sguardo tendenziosamente imparziale. L’occhio del regista si muove invece in un singolare equilibrio tra diatanza e prossimità: nello studio di Boetti entriamo quasi come amici in visita.

IL REGISTA: EMIDIO GRECO
Emidio Greco è un regista e sceneggiatore che spicca nel panorama nazionale per lo stile sobrio e delicato. Dal 1966 al 1980 realizza per la RAI numerosi programmi culturali, documentari e inchieste. Autore di numerosi lungometraggi, debutta nel nel 1974 con “L’invenzione di Morel”, tratto dal romanzo di A. Bioy Casares. Il film partecipa al Festival di Cannes nella Quinzane des Réalisateurs. Del 1991 è “Una storia semplice”, dal romanzo di Leonardo Sciascia, che presentato in concorso alla Mostra di Venezia riceve il Leone d’oro per l’interpretazione di Gianmaria Volonté. Il suo ultimo film è del 2010, “Notizie degli scavi”, tratto dall’omonimo racconto di Franco Lucentini, presentato fuori concorso al Festival di Venezia ha vinto nel 2011 il Globo d’Oro per la miglior regia e sceneggiatura.

L’ARTISTA: ALIGHIERO BOETTI (Torino 1940 – Roma 1994)
Artista concettuale italiano, esponente dell’Arte Povera. Instancabile sperimentatore, Boetti ha analizzato i temi dell’alternanza, del contrasto, del tempo, del doppio e della propria identità, ha fatto della dualità il nucleo centrale della sua poetica, fino al noto sdoppiamento della sua personalità, nel 1972, cambiando il proprio nome in Alighiero e Boetti.
Dal 1970 inizia a lavorare sui linguaggi e sul tema della serialità e dello sdoppiamento. Tra le sue opere più celebri sono gli arazzi di diverso formato in cui sono inserite, suddivise in griglie, frasi e motti inventati dall’artista.
Boetti propone a se stesso dei sistemi nei quali agire, spesso coinvolgendo altre persone da lui chiamati “personali collettivi”: lavorare con tanti “ononimi” (anonimi/omonimi), autori multipli, dispersi, far disegnare con la penna biro, far colorare da bambini le Faccine da lui disegnate e stampate come manifesto, far ricamare dalle donne afgane gli arazzi o le mappe.
Oppure sono la geografia, la matematica, la geometria, i servizi postali, a fornire la piattaforma delle proprie scelte.
Il suo lavoro mette in discussione il ruolo tradizionale dell’artista, interrogando i concetti di serialità, ripetitività e paternità dell’opera d’arte. I meccanismi che inventerà per i suoi lavori sono strutture di pensiero applicabili alle cose senza potersi esaurire. Una volta reso chiaro il principio che li genera si staccano da schemi soggettivi e permettono la libertà di autogenerarsi come le cose della natura.
IL MUSEO: LA CASABIANCA DI MALO
Alighiero & Boetti è uno degli artisti meglio rappresentati nella collezione Meneguzzo con opere storiche, alcune in allestimento stabile e altre nel fondo deposito: sono opere per la maggior parte multiple raggruppate in due cartelle (portfolios) con relativi contenitori e colophon ed in parte uniche come disegni ed arazzetti. Per l’occasione le opere in esposizione stabile sono evidenziate con “mappatura alle pareti” e sono ubicate nelle stanze n. 3 e n. 9. In visione si trovano anche i cataloghi e la documentazione dell’artista, nello spirito di rappresentare alla Casabianca il “costume dell’arte” di un tempo, più che la storia dell’arte occupando quello spazio meno noto della vita dei musei.

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alcune immagini dell’incontro

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