Poesia – impronta culturale https://www.improntaculturale.it la cultura è fatta di cose che ci scambiamo Mon, 15 Jun 2015 16:15:38 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.3.14 CAMPO BASE 2015 https://www.improntaculturale.it/2015/06/campo-base-2015/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=campo-base-2015 https://www.improntaculturale.it/2015/06/campo-base-2015/#respond Mon, 15 Jun 2015 16:09:05 +0000 http://www.improntaculturale.it/?p=4082 Comune di San Vito di Leguzzano
Assessorato alla Cultura | Assessorato alle Politiche Giovanili | Assessorato alle Politiche per la Famiglia

Impronta Culturale organizza CAMPO BASE un campo estivo per ragazzi e ragazze dai 14 ai 18 anni.
CAMPO BASE si terrà dal 15 al 22 agosto 2015, presso il Centro Didattico Ambientale Valpore,sul Monte Grappa (www.valpore.org).
Il Centro di Valpore è tutto da scoprire, dal punto di vista botanico, faunistico, antropologico e storico
(ancora oggi sono visibili i segn i della Prima Guerra Mondiale).
Ogni giorno un ‘ospite speciale’ accompagnerà i ragazzi in un’esperienza di scoperta creativa, tra giochi, teatro, musica, scrittura, arte e molto altro.
Saranno con noi tra gli altri: Andrea Mazzacavallo (cantante e musicista), Andrea Segre (regista e scrittore), Andrea Pennacchi (attore e regista),
Alessandro Casappa e Paolo Codognola (musicisti). Sono previste escursioni, attivita nella natura, e tornei sportivi.

La quota di € 150,00 comprende: alloggio e pensione completa, la quota assicurativa e la partecipazione a tutte le attivita previste.
E’possibile iscriversi dal 2 giugno, presso la Biblioteca Civica di San Vito, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
All’atto dell’iscrizione e richiesta una caparra di € 50,00.
info: Biblioteca Civica San Vito di Leguzzano (VI)  t.0445.519735 – 347.6428631
info@improntaculturale.it
www.improntaculturale.it
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Zanzotto, il paesaggio, la bellezza, la scienza https://www.improntaculturale.it/2011/11/zanzotto-il-paesaggio-la-bellezza-la-scienza/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=zanzotto-il-paesaggio-la-bellezza-la-scienza https://www.improntaculturale.it/2011/11/zanzotto-il-paesaggio-la-bellezza-la-scienza/#respond Tue, 22 Nov 2011 16:36:04 +0000 http://www.improntaculturale.it/?p=1262
domenica 27 novembre 2011 ore 18.00 : Biblioteca comunale, Malo
IL PAESAGGIO IN ANDREA ZANZOTTO
Conversazione con Matteo Giancotti (Università di Padova).
Presentazione a cura di Stefano Guglielmin.
domenica 4 dicembre 2011 ore 18.00 : Aula magna Scuole medie, Santorso
LA “BELTA’” E DINTORNI
Conversazione con Luca Stefanelli (Università di Pavia)
in occasione della pubblicazione del saggio “Attraverso la Beltà di Andrea Zanzotto”.
Presentazione a cura di Enio Sartori.

domenica 11 dicembre 2011 ore 18.00 : Sala Civica, San Vito di Leguzzano
PIETA’ PER FINITI E INFINITI: LINGUAGGIO DEL VERO IN ZANZOTTO
Conversazione con Francesco Carbognin (Università di Bologna).
Presentazione di Andrea Ponso.

in collaborazione con
Associazione Luigi Meneghello
Atoz – una darsena culturale
ipiccolimaestri
Impronta Culturale
Info: Biblioteca Civica W.G.Fabris – Via Roma, 19 San Vito di Leguzzano Tel. 0445-519735
 
Partecipanti a San Vito: 80
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Orecchio Acerbo https://www.improntaculturale.it/2011/02/orecchio-acerbo-2/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=orecchio-acerbo-2 https://www.improntaculturale.it/2011/02/orecchio-acerbo-2/#respond Sun, 20 Feb 2011 09:26:19 +0000 http://www.improntaculturale.it/?p=769 UNA RASSEGNA PER AFFINARE L’ASCOLTO DELLA MUSICA                   

PROGRAMMA:

Giovedì 24 febbraio

POP LIFE breve storia del Rock con MARCO GHIOTTO 

Una serata di ”non solo musica” che vi stupirà piacevolmente

Giovedì 3 marzo

MASSIMO ZAMBONI prove tecniche di resurrezione, musica,scrittura, immagine con MASSIMO ZAMBONI

Giovedì 10 marzo

IL CANTO DELL’ANGUANA con PATRIZIA LAQUIDARA, ENIO SARTORI

Ore 20.30  Sala Civica  Corte Priorato Gandin, San Vito di Leguzzano

ENTRATA LIBERA

Marco Ghiotto

giovedì 24 febbraio 2011 ore 20.30 
POP LIFE. BREVE STORIA DEL ROCK
con Marco Ghiotto

Dall’eccitante prima stagione del rock and roll alle ribellioni punk, un viaggio tra i testi delle canzoni che hanno segnato un’epoca. Gelati, scarpe blu, cieli di marmellata, sogni senza fine, luci al neon e, su tutto, l’amore come grande giustificazione e rimedio a crisi e alienazioni. Da Chuck Berry a Nick Drake passando per Beatles, Syd Barrett, Doors e Simon & Garfunkel: una cronistoria del romanzo del rock, un antidoto all’ascolto inconsapevole della musica contemporanea.

Marco Ghiotto, opinionista, critico musicale e scrittore. Nel 2003 ha pubblicato il suo primo libro “Pop Life. Breve storia del rock attraverso testi e tematiche” (ed. Mimesis). Per le edizioni Il Filo ha pubblicato nel 2006 la raccolta di poesie “L’ubriaco innamorato”.

Massimo Zamboni

giovedì 3 marzo 2011 ore 20.30
MASSIMO ZAMBONI. PROVE TECNICHE DI RESURREZIONE, MUSICA, SCRITTURA, IMMAGINE
con Massimo Zamboni
Massimiliano Zamboni (detto Massimo) (Reggio Emilia, 27 gennaio 1957) è un chitarrista, cantautore e scrittore italiano. È stato chitarrista e compositore dei CCCP e dei successivi CSI.
Da solista nel 2010 il nuovo CD “L’estinzione di un colloquio amoroso”. Nel 2004 ha pubblicato l’album Sorella sconfitta realizzato con Nada, Lalli, Fiamma Fumana e il soprano Marina Parente; seguito nel 2005 dal live L’apertura, insieme a Nada. Ha realizzato per il cinema diverse colonne sonore quali: Passano i soldati di Luca Gasparini, Benzina di Monica Stambrini, Velocità massima e L’orizzonte degli eventi di Daniele Vicari.
Ha pubblicato quattro libri, uno dei quali con Giovanni Lindo Ferretti: In Mongolia in retromarcia (Giunti Editore) nel 2000. Gli altri sono Emilia parabolica (Fandango) nel 2002, Il mio primo dopoguerra (Mondadori) nel 2005 e una nuova edizione di In Mongolia in retromarcia (NdA Press) nell’anno 2009.

Patrizia Laquidara

giovedì 10 marzo 2011 ore 20.30
IL CANTO DELL’ANGUANA
con Patrizia Laquidara, Enio Sartori

Il repertorio popolare, da qualunque nazione provenga, nasce dall’intersecarsi prepotente di storia, radici, cultura. Il dialetto dell’Alto Vicentino, quello con il quale si misura Patrizia Laquidara in “Il canto dell’Anguana”, è al pari degli altri una combinazione di ciò che è sempre esistito: l’uomo in quanto coagulo di paure, angosce, superstizioni, gioia, carità. Per entrare nel vivo della lingua, l’accesa sensibilità di Patrizia si fa punta di lancia o spillo minuscolo. Ed è una questione di equilibri gestiti con il cuore, perché a quest’artista manca l’appartenenza geografica (è nata a centinaia di chilometri di distanza dal Veneto) ma abbonda, per necessità abitative, la conoscenza indotta del repertorio. Così, chi decide di avvicinarsi alla musica del “luogo” d’origine deve impossessarsi di canoni secolari che l’interprete può reinventare e decodificare secondo il suo gusto personale. Ma senza sottrarsi all’osservazione dei Guardiani del Tempo: coloro che nell’Alto Vicentino ci sono nati e ci vivono.

Prima di cantare e raccontare, Patrizia si è arresa ed ha accettato “l’invasione” di ciò che non conosceva. Ha cercato, e ottenuto, il rispetto. Il fine di ogni artista dovrebbe essere questo: farsi testimone del “non luogo”, cioè di quella parte di mondo nella quale albergano tutti i mondi. In “Il Canto dell’Anguana”, accade che i vincoli dell’alveo della tradizione si liberino per generare quegli amplessi sonori che stanno alla base dell’incanto musicale e poetico. Ed è un parto sofferto del quale Patrizia -con la sua voce vestita a festa, guarnita di accentazioni particolari ed un entusiasmo liquido -vuole renderci partecipi senza stupide, contraddittorie e banali operazioni di modernità mixata. Qui, la musica popolare non è contorno ma sostanza e contenuto. Non è fatta per intrattenere, ma per educare. Conosco Patrizia da tanti anni, ed è una cantante che merita, tra i tanti punti a suo favore, anche per il solo fatto di perseguire con coraggio, e testa, progetti insoliti e complessi. La sua ricerca nasce da un’esigenza interiore. Non si dà alle stampe un disco di tale fattura, se non si è rivoltata la propria consapevolezza creativa con l’umiltà di chi pensa che il suo lavoro sia, prima di tutto, un arricchimento per se stesso. Così Patrizia non ha pensato al pubblico, ma all’Arte che pratica. Non al compiacimento commerciale ma a quello nobilitante della musica. “Il Canto dell’Anguana” le rende onore perché il sacrificio artistico che lo anima si avverte, indistintamente, in tutti gli undici Canti che lo compongono. E si è in presenza di un’opera vera e propria, nella quale la musicalità rotonda del dialetto permette di indagare l’Africa, i Balcani, il Sud (che sia d’Italia, o altro) e il Nord lungo la direttrice che dal Veneto conduce a Napoli e dal Mediterraneo all’Andalusia. Con forza di penetrazione ai massimi livelli.
Nella voce di Patrizia, e nelle musiche degli Hotel Rif, si ritrovano le spezie musicali di un pentagramma disegnato su di una carta geografica che non conosce confini, se non quelli dettati dalla volontà dei musicisti che continuano ad esporsi, avventurarsi e mettersi in discussione. Ed è forse per questo che “Il canto dell’Anguana” si presenta come un libro aperto, senza veri capitoli e con l’intenzione di tralasciare la parola “fine” dopo la chiusura affidata a “Il canto dei battipali”. Di questo disco si può dire di tutto – e solo positivamente – sino a riflettere sulla sua, voluta, “incompiutezza”. Si parte, ma non si conosce la vera destinazione. Si canta, ma le intonazioni moresche, i cori di “battaglia”, le ninna-nanne si fanno incisive, durature, inamovibili nella loro voglia di recuperare un passato che si confronta direttamente con il presente.
L’Anguana, la donna-serpente della tradizione popolare veneta, è frutto del Bene e del Male. E può esercitare entrambi soggiogando il prossimo, elargendo favori, colpendo al cuore insinuandosi tra le debolezze degli uomini. Il Bene e il Male sono facce della stessa medaglia, e con essi l’umanità deve misurarsi quotidianamente nel tentativo di valorizzare il primo e assottigliare il secondo. E’ una questione di vantaggi nella corsa della vita. Patrizia questo lo sa, perché nelle sue canzoni l’amore non è mai stato trattato con sufficienza. Se amore dev’essere, meglio parlare anche di quelle intercapedini nelle quali si muove – a volte, striscia – l’uomo. Qui non si tratta di conciliarsi con se stessi o con il prossimo, ma di dire ciò che é. La saggezza popolare, in questo caso, esercita una fascinazione prodigiosa grazie alla quale parlare con schiettezza della vita. Dei suo ingredienti che, contrariamente a quanto si possa pensare, non sono né segreti e né banali. Solo, semplicemente, veri.
Un bagaglio generazionale di parole messe in note, di brevi resoconti delle proprie esperienze e, infine, di energica lotta nel campo della sopravvivenza. Non è un caso che Patrizia canti e declami, quasi queste poesiole di semplicità fossero un monito, un consiglio, un ragguaglio. Insomma: attenti all’Anguana!

Partecipanti alla rassegna: 270

laquidara-sartori

marco ghiotto

     

massimo zamboni e cristiano filippi farmar

   

il pubblico in sala

    

enio sartori e patrizia laquidara

     

massimo zamboni - reading

      

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Lo Specchio Magico https://www.improntaculturale.it/2011/01/lo-specchio-magico/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=lo-specchio-magico https://www.improntaculturale.it/2011/01/lo-specchio-magico/#respond Sat, 08 Jan 2011 13:03:34 +0000 http://www.improntaculturale.it/?p=548 Una rassegna dedicata alla visione, per comprendere il mondo delle immagini, attraverso i suoi linguaggi, l’arte, la fotografia, il cinema, la televisione.
Sala Civica,San Vito di Leguzzano (VI), ore 20,30.

Programma:

13 gennaio 2011
Senza riparo. Percorsi tra poesia e cinema.
Con Stefano Guglielmin e Fabio Vallin.

20 gennaio 2011
Il cuore di tenebra dell’Africa. Il ruolo della fotografia.

Con Leonardo Bonollo.

27 gennaio 2011
Nessuna immagine, tutte le immagini. La rappresentabilità della Shoah nel cinema.
Con Alberto Brodesco.

Chi ha paura dell’uomo giallo? I Simpson: come cambia il nostro modo di vedere la televisione.
Con Silvia Moras.

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Vita, sesso e morte, tre storie in còrte. Il teatro secondo Giuliana Musso https://www.improntaculturale.it/2010/07/vita-sesso-e-morte-tre-storie-in-corte-il-teatro-secondo-giuliana-musso/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=vita-sesso-e-morte-tre-storie-in-corte-il-teatro-secondo-giuliana-musso https://www.improntaculturale.it/2010/07/vita-sesso-e-morte-tre-storie-in-corte-il-teatro-secondo-giuliana-musso/#respond Wed, 28 Jul 2010 14:11:49 +0000 http://www.improntaculturale.it/?p=51 Come si nasceva un tempo e come si muore oggi? E perché a Vicenza ci sono più locali a luci rosse che a Milano? Ruota intorno a domande come queste il teatro di Giuliana Musso, che ci racconta l’esistenza in tre serate, in una trilogia di storie di vita che parlano dell’inizio, della fine e di ciò che sta in mezzo.

Dare la vita, fare la vita e perdere la vita saranno quindi le grandi questioni di cui si tratterà in corte Priorato Gandin a San Vito, non solo attraverso gli spettacoli ma anche con la poesia di Ida Travi, le narrazioni di Franco Stelzer, i dialoghi con Carla Corso, Maria Maddalena Mappelli e Mario Galzigna; e poi ancora installazioni e proiezioni.
Un’occasione speciale per vedere tutti assieme i lavori di una delle più grandi attrici del teatro di narrazione italiano e, al contempo, per ampliare e approfondire le tematiche da lei esplorate, tematiche talvolta lontane nel tempo, come le storie delle levatrici, altre volte apparentemente marginali, come le storie di prostitute e dei loro clienti, ma che ci parlano di noi, e del nostro presente.

L’operazione culturale dal titolo VITA SESSO E MORTE – TRE STORIE IN CORTE (23-24-25 LUGLIO 2010) quest’anno si focalizza sulla poetica teatrale di Giuliana Musso. L’attrice-regista presenta i suoi tre lavori principali: Nati in casa, Sexmachine, Tanti saluti. Tali produzioni teatrali entreranno in dialogo con molti altri eventi che Atoz sta allestendo tra cui incontro-reading con la poetessa Ida Travi, gli incontri con Carla Corso (presidente del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute), e con il narratore Franco Stelzer, con la filosofa Maddalena Mapelli e l’epistemologo Mario Galzigna.

Quelli di Giuliana Musso sono progetti che attraversano poeticamente temi che la società dello spettacolo rimuove continuamente e sfacciatamente consumandoli: la nascita, la prostituzione, e la morte. Invitiamo dunque tutti voi ad accogliere e vivere con noi questa nuova sfida.

 

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